Compro oro: via al registro operatori, ma restano perplessità sugli oneri per le piccole imprese
CNA presenta al governo un testo di modifica della normativa, per escludere dai molti adempimenti burocratici gli orafi che svolgono solo marginalmente attività di compro oro
È attivo dal 3 settembre ma, ancor prima della sua entrata in funzione, ha già sollevato malumori all’interno della categoria degli orafi, soprattutto tra i piccoli esercizi, che rischiano di essere oberati dagli adempimenti burocratici previsti.
Stiamo parlando del Registro degli operatori compro oro, la nuova piattaforma web ad accesso riservato, istituita con l’obiettivo di regolamentare il settore compro oro, favorendo la tracciabilità ed evitando i rischi di riciclaggio. Un obiettivo sicuramente importante e condiviso da tutta la categoria ma che rischia, allo stato attuale, di diventare un limite per molte piccole attività, costrette ad assolvere tutta una serie di obblighi e disposizioni.
In questo articolo tutti i dettagli sul nuovo strumento.
Nuovi adempimenti e sanzioni
L’export è uno dei principali fattori che trainano la crescita in particolare per le imprese del manifatturiero artigiano. I numeri parlano da soli e testimoniano l’importanza per le aziende venete di essere sempre più presenti sui mercati internazionali: da recenti dati sull’export dei settori a maggior concentrazione di micro e piccole imprese (le divisioni Ateco 2007 con incidenza nel 2015 degli addetti nelle imprese fino a 50 addetti superiore al 60% e per cui si rilevano esportazioni) risulta infatti che nel 2017, in Veneto, l’export di settori ad alta concentrazione di MPI rappresenta (con quasi 26 miliardi di euro) il 43,5% del totale delle esportazioni manifatturiere (pari a 59,6 miliardi) e rispetto al 2016 ha registrato un aumento di +4,0%. Si osserva dunque una crescita meno marcata rispetto al resto dei settori (+5,1%).
Secondo quanto stabilito dalla norma, le iscrizioni al registro sono partite dal 3 settembre 2018. Gli operatori già in attività possono presentare la domanda di iscrizione entro il 2 ottobre 2018, termine oltre il quale, in mancanza di tale richiesta, dovrà essere interrotta l’attività di compravendita e permuta di preziosi usati.
Il “registro” è tenuto e gestito dall’OAM (Organismo degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi), posto sotto la diretta vigilanza della Banca d’Italia.
Pesanti le sanzioni previste per chi non si adegua alle nuove regole: l’attività di compro oro svolta in assenza dell’iscrizione al registro degli operatori costituirà un reato punibile con la reclusione da sei mesi a quattro anni e con la multa da 2.000 a 10.000 euro.
Cosa deve fare l’operatore: ecco tutti i passaggi
- identificare la clientela attraverso documento d’identità
- limitarsi ad effettuare operazioni in contanti sino a €500,00. Per importi superiori è necessario l’utilizzo di strumenti di pagamento tracciabili
- utilizzare un conto corrente bancario o postale dedicato in via esclusiva alle operazioni di compravendita di oggetti preziosi usati
- predisporre una SCHEDA numerata progressivamente e recante tutti i dati del cliente ed una descrizione dell’oggetto prezioso, fotografandolo in due posizioni, nonché la quotazione dell’oro e dei preziosi e l’importo corrisposto
- rilasciare al cliente una ricevuta riepilogativa delle informazioni acquisite a conclusione dell’operazione
- effettuare una copia della ricevuta da conservare unitamente alla scheda
- integrare la scheda con le informazioni relative alla destinazione dell’oggetto prezioso usato, trascorsi i dieci giorni previsti
- conservare i dati raccolti nonché la scheda e copia della ricevuta rilasciata dal cliente per dieci anni
- segnalare all’UIF – Unità di Informazione Finanziaria – le operazioni sospette.
Il lavoro di CNA verso la semplificazione
I mesi scorsi hanno visto CNA impegnata in prima fila, assieme con le altre associazioni di categoria, in un’intensa attività di dialogo con il Dipartimento del Tesoro. L’obiettivo: cercare di limare il provvedimento legislativo, facendo in modo di sgravare i piccoli esercizi dai numerosi obblighi burocratici previsti dal nuovo registro operatori.
La questione da risolvere, in pratica, è legata al fatto che la normativa si applica in maniera indiscriminata a tutti quelli che effettuano attività di compro oro, sia all’ingrosso che al dettaglio o come permuta. Ciò a prescindere dalla dimensione dell’esercizio commerciale, dalla sua denominazione e dal fatto che l’attività di compro oro venga svolta solo in maniera occasionale o accessoria ad altra attività.
Le proposte di CNA
La questione da risolvere, in pratica, è legata al fatto che la normativa si applica in maniera indiscriminata a tutti quelli che effettuano attività di compro oro, sia all’ingrosso che al dettaglio o come permuta. Ciò a prescindere dalla dimensione dell’esercizio commerciale, dalla sua denominazione e dal fatto che l’attività di compro oro venga svolta solo in maniera occasionale o accessoria ad altra attività.
Lo scorso 4 settembre la rappresentanza degli orafi di CNA, guidata dal portavoce nazionale Arduino Zappaterra, ha presentato al governo un documento contenente tutta una serie di osservazioni e di riflessioni, nonché di proposte, fatte in ottica di razionalizzare e semplificare la disciplina dell’attività di compro oro.
Un documento importante, nato dallo studio e dall’analisi svolti da chi nel settore ci lavora da anni e ne conosce le criticità e le esigenze.
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